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Una città vittima dell’ignoranza

Nonostante avessimo saputo già da ieri quello che è successo al Palazzetto dello Sport, abbiamo aspettato qualche ora prima di pubblicare qualcosa, in quanto credevamo che si trattasse di uno scherzo d’aprile a scoppio ritardato, ma purtroppo ci siamo resi conto che quello che avevamo visto attraverso le pagine Facebook del Consigliere Anthony Distefano, si trattava della pura verità. Per la cronaca, i vandali sono tornati in azione, questa volta hanno preso di mira il palazzetto dello sport, struttura già precaria di per sé, a cui hanno dato il colpo di grazia. I soliti “animali” hanno approfittato della cronica mancanza di deterrenti per entrare della struttura, spaccare porte alla ricerca di qualcosa (ma cosa pretendevano di trovare?), scaricare un’estintore nel terreno di gioco e fare altri ulteriori danni. A mente serena la domanda che un po’ tutti ci chiediamo è la stessa: “Ma perché lo fanno?”. Rispondere a questo quesito metterebbe in difficoltà anche  i migliori professori di psicologia, in quanto non è facile trovare delle motivazioni a dei gesti insensati, privi di logica e che soprattutto non portano a nessun vantaggio per qualcuno. Sicuramente gli autori di questo gesto hanno una certa dose di sadismo dentro le loro stupide menti, ma soprattutto hanno un comune denominatore: SONO IGNORANTI!

L’estintore utilizzato sul tappeto di gioco (foto tratta dalla pagina Fb di Anthony Distefano)
Ma cosa cercavano? (foto tratta dalla pagina Fb di Anthony Distefano)

Questa città è vittima dell’ignoranza, è limitata dai suoi stessi protagonisti, i quali non riescono a fare altro che a distruggerla, provando un insano piacere nell’arrecare danno altrui. Si parla tanto di rieducazione, di progetti che dovrebbero partire dalle scuole, ma il primo step dovrebbe essere fatto nelle famiglie, perché vandali non si nasce, ma lo si diventa perché lasciati allo sbando, senza regole e freni inibitori. E’ dunque una battaglia persa, perché dopo l’indignazione generale, fra qualche giorno questo episodio di vandalismo tornerà nel dimenticatoio, mentre le squadre, che tra tanti sacrifici beneficiano di una struttura monca, dovranno ulteriormente fare i conti con i disastri compiuti da questi celebrolesi! Altro discorso è quello della videosorveglianza, dei sistemi di allarme e dei deterrenti, purtroppo Paternò è all’anno zero sotto questo punto di vista ed i soldi per fare questo progetto non ci sono mai (Sindaco Naso, vice sindaco Mannino, questo progetto diventa prioritario!), ma quando si riuscirà a monitorare la città sotto questo aspetto, non sarà mai troppo tardi!

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Vincenzo Anicito

Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia

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