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Intervenire per salvaguardare la collina storica di Paternò

E’ proprio questo il tema della comunicazione che ha voluto dare l’Archeoclub di Paternò Hybla Major, in un incontro organizzato sulla stessa collina storica, e precisamente dinnanzi la chiesa di Cristo al Monte, nonchè dinnanzi quello che resta dello scavo e del pavimento della villa romana. Il vice presidente Paolo Di Caro in compagnia di Luca Befumo, Francesco Giordano e Carmelo Tirenna, ha posto l’attenzione sui contini roghi che imperversano su certi punti strategici della città di Paternò, in corrispondenza di alcuni siti archelogici. “E’ chiaro che la matrice di questi incendi è dolosa, -esordisce l’avv. Di Caro – perchè oltre ad aver ottenuto riscontro dai Vigili del Fuoco, guarda caso questi incendi sono sorti laddove ci sono dei siti archeologici. Qui c’è di sicuro la mano dei “tombaroli”, cioè di gente senza scrupoli, che nel corso degli anni ha depredato il patrimonio artistico di questa città. Nella fattispecie la collina, che ben presto sarà oggetto di nuovi scavi è stata presa di mira ed è per questo che chiediamo a gran voce dei provvedimenti urgenti. Qualora l’amministrazione e le forze dell’ordine non avessero la forza di effettuare gli adeguati controlli del territorio, compresa l’installazione della video sorveglianza, noi continuiamo nella nostra proposta di chiudere la collina nelle ore notturne, dato che ad oggi è un bene storico ed artistico alla mercé di chiunque voglia arrecarvi dei danni”. “La collina è la culla della nostra civiltà, – precisa il prof. Francesco Giordano – un bene da preservare a tutti i costi, ma l’involuzione della nostra società, che oggi vede i giovani danneggiare il proprio patrimonio o la sacralità del cimitero, testimonia di come sia indispensabile apporre dei deterrenti”. Infine l’avv. Carmelo Tirenna ha invece posto l’attenzione su un esposto che l’Archeoclub ha inviato all’amministrazione comunale di Paternò, su cui si fa riferimento all’art. 733 del Codice Penale in materia di salvaguardia del patrimonio artistico e responsabilità dell’amministrazione comunale. Infatti, si identifica la responsabilità del Sindaco laddove non c’è stato l’intervento a cercare di salvaguardare il proprio patrimonio. Insomma è indispensabile intervenire affinchè c’è ancora tempo, perchè più passano i giorni e più c’è consapevolezza che l’azione combinata di ladri, vandali e tombaroli, potrebbe cancellare ancora di più il patrimonio artistico e culturale di questa città!

NOTA A MARGINE…. perchè far intervenire i Vigili Urbani?

Poco prima di quest’incontro alle ore 11:00, giunge sulla collina una pattuglia dei Vigili Urbani, presieduta dal Comandante La Spina, il quale intima all’avv. Di Caro, che la conferenza stampa non è stata autorizzata, o quanto meno, non è stata fatta alcuna comunicazione in tal senso. Di Caro, risponde che non è prevista una comunicazione seppur ci si trovi su un luogo pubblico, ne tantomeno non c’è nessun gazebo, sedie o tavoli, ma si trattava semplicemente di un incontro con gli amici della stampa per parlare di patrimonio artistico di Paternò. Superato il qui pro quo, si è poi andati avanti, ma la sensazione avuta è stata molto negativa. In una città dove la maggior parte della gente fa delle cose contro la legge, e non vogliamo entrare nel merito, non si possono scomodare 3 vigili urbani, con tanto di comandante per bloccare una comunicazione, da parte di quella che potrebbe essere identificata come la parte sana della città! Per noi questo è un autogol, non è così che si fa la politica, ne tantomeno non è così che si mette al tappeto l’avversario, quantunque oggi fosse presente sulla collina un soggetto identificabile come avversario politico.

Un tratto della collina bruciato (© Foto Anicito)
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Vincenzo Anicito

Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia

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