I tanti lettori che ci seguono ci hanno fatto una richiesta che da oggi accontenteremo, e cioè quella di mettere online gli articoli usciti sul giornale cartaceo, dato che alcuni non sono riusciti ad accaparrarsi la copia cartacea, altri non riescono a leggere il pdf online, ed altri ancora hanno il desiderio di leggere online gli articoli. Buona Lettura.
Paolo Di Caro è senza ombra di dubbio, uno dei giovani più intraprendenti di questa città, da sempre appassionato di politica, il suo atteggiamento è da sempre propositivo e mai di critica fine a se stessa. Un fugace incontro è l’occasione per conoscere il suo punto di vista
-Di Caro, ci fai secondo la tua opinione, un bilancio di questi 3 anni di amministrazione?
“Sarebbe banale dare un giudizio sull’operato di questa amministrazione. Prima di tutto dovremmo dire chiaramente che stiamo vivendo un’anomalia nel sistema politico locale. Non si è mai vista, nella storia politica di questa città, una giunta dove esiste un solo uomo al comando. Non è facile addossare responsabilità agli altri componenti della maggioranza, visto che il primo cittadino ha deciso di avocare a sé ogni decisione, rendendo marginale, se non superflua, la presenza degli altri componenti della maggioranza, in Giunta ed in Consiglio, oscurando ogni loro azione ed ogni loro proposta. Detto questo appare evidente che il giudizio non può che basarsi sull’operato del sindaco”.
-Ma allora come giudica allora l’operato del sindaco?
“Basta guardarsi attorno per vedere con chiarezza che la città regredisce ogni giorno. Nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale è stata realizzata e questo non era difficile da prevedere. Naso pur di vincere ha cavalcato, senza nessuno scrupolo e con populismo esasperante, le paure e le preoccupazioni della gente, illudendo molte persone che avevano riposto in lui tantissima fiducia. Le aspettative infatti erano altissime, ma nulla è stato realizzato. Se a questo aggiungiamo la totale mancanza di programmazione e di visione del futuro il risultato non può che essere disastroso. Sembra più interessato ai “like” sui social che ai problemi reali. Se non ci fosse il lavoro di molte associazioni, che ogni giorno, con pochissimo supporto, si spendono sul territorio, avremmo il vuoto assoluto”.
-Cosa servirebbe per invertire la rotta?
“Credo che siano necessari tre elementi fondamentali: serietà, programmazione e competenza senza far mancare mai una buona dose di umiltà. Prima di tutto bisogna essere seri; si deve con serietà dire alla città quali sono i problemi ed analizzarne le cause. Nascondere tutto facendo credere che le cose vadano bene è un trucco che dura poco. La nebbia si dirada velocemente e nessuno ha più voglia di farsi prende in giro. Secondariamente serve programmare; non si può amministrare un Comune come il nostro alla giornata, inseguendo i problemi quando è ormai troppo tardi per prevenirli. Una programmazione seria è l’unico strumento che permette di affrontare le questioni vere e fondamentali per il futuro della nostra comunità. Infine serve competenza; Non è possibile continuare ad avere dilettanti allo sbaraglio che si credono statisti. Il dilettantismo genera disastri. Lo vediamo a livello nazionale e lo viviamo quotidianamente. L’idea dello stregone, che promettendo di guarire il malato prende il posto del medico, genera la morte del paziente. E lo stesso avviene quando non si hanno le competenze per amministrare. Per questo serve umiltà, perché non c’è niente di male nell’ammettere i propri limiti e cercare gente più capace che possa dare una mano”.
-Cosa dovrebbe fare subito questa amministrazione?
“Ci sono questioni annose che avevano promesso di risolvere e di cui non si sono mai occupati. Serve subito mettere mano alla revisione del Piano Regolatore. È lo strumento fondamentale per pianificare la città che sarà. Oggi abbiamo un centro storico vuoto e le periferie completamente scollegate. Serve un piano di cura e tutela dei beni monumentali e delle aree archeologiche che potrebbero rappresentare una grande opportunità di sviluppo economico ed al momento sono completamente abbandonate. Serve sviluppare il progetto di rilancio del settore agrumicolo, il piano commerciale, un vero progetto sulla sicurezza e sulla mobilità. Se non rendiamo i collegamenti con Catania più veloci non abbiamo futuro. Non sono sogni, serve tempo e competenza, non sono cose che si possono fare in un giorno, ma si deve iniziare ora. Insomma, bisogna smetterla di governare alla giornata una città come la nostra. Stanno cercando di fare passare atti di normale amministrazione, come la pulizia delle strade o il rifacimento del manto stradale, come imprese straordinarie con tanto di reportage fotografico, facendo invece finta che non esistano emergenze, come il degrado di Viale Kennedy e di altre zone della città, o il problema della sicurezza che negli ultimi tempi ha raggiunto livelli di vero allarme sociale, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, soprattutto nelle zone del centro frequentate dai ragazzi. E dobbiamo ricordare che le poche cose fatte in questi anni, come la rete fognaria o la conclusione dell’iter dei contratti di quartiere, sono frutto del lavoro delle precedenti amministrazioni. La domanda da porre è cosa ha messo in cantiere quest’amministrazione per il futuro; quali opere intende realizzare, per quali nuovi progetti ha richiesto finanziamenti. È questo che dovrebbero spiegare”.
-Quindi al momento non ci sono vie d’uscita?
“Se Naso ha veramente a cuore le sorti della città dovrebbe ammettere il fallimento, azzerare tutto, chiamare tutte le forze politiche chiedendo aiuto ed individuando i problemi da affrontare subito. Questo, ed è bene precisarlo, non vuol dire assolutamente spartire poltrone per tirare a campare, nessuno di noi è interessato, ma potrebbe essere un tentativo per provare ad uscire dal pantano. Sarebbe veramente un gesto di grande amore nei confronti della città, ma dubito possa farlo”.
-Come faranno a realizzare tutto questo senza avere la maggioranza in consiglio comunale?
“A porre fine alla maggioranza è stato il sindaco Naso con il suo modus operandi ed il suo atteggiamento, non esistono altri responsabili. L’uscita di alcuni protagonisti dell’originario progetto politico di Naso, come l’assessore Vito Rau e i consiglieri Agata Marzola, Alfredo Sciacca e Tuccio Paternò è la dimostrazione di ciò. Proprio loro con senso di responsabilità, dopo essersi resi conto di non essere in grado di dare risposte serie e concrete alla città, che le promesse contenute nel programma sono state totalmente disattese e che “l’uomo solo al comando” non concedeva spazio a nessuno, hanno deciso giustamente e coerentemente di abbandonare questa esperienza amministrativa. È venuta meno anche la storiella dell’amministrazione di stampo civico tanto decantata in campagna elettorale: il sindaco ha dimostrato di essere legato alle logiche e agli equilibri interni ai partiti e la sua appartenenza politica è venuta fuori in maniera dirompente il mese scorso con l’adesione ad un partito vicino all’area dell’ex governatore Raffaele Lombardo”.
-L’uscita di Rau ha creato frizioni anche all’interno di Fratelli d’Italia che oggi si ritrova divisa tra maggioranza ed opposizione.
“Non entro nelle dinamiche interne dei partiti. Posso solo dire che se un grave errore è stato commesso dalla compagine che alle precedenti elezioni sosteneva Anthony Distefano è stato proprio non aver raggiunto un accordo programmatico con Fratelli d’Italia. Fratelli d’Italia, a Paternò e non solo, è un partito fondamentale del centrodestra, con importanti riferimenti sia in ambito regionale, come l’On. Gaetano Galvagno, che sta svolgendo un grande lavoro all’Assemblea Regionale senza mai dimenticare i problemi della sua città, sia in ambito nazionale con il Sen. Ignazio La Russa che, oltre ad essere vice presidente del Senato, è stato uno dei fondatori del partito. Sono certo che loro riusciranno, insieme agli esponenti locali di FdI a trovare la sintesi e capire che serve altro alla città”.
-Esiste un’alternativa politica?
“L’alternativa politica già esiste e si rafforza ogni giorno di più. Prova ne è l’attenzione che tanta gente, soprattutto chi aveva dato fiducia a Naso, guarda a questa nuova compagine con attenzione ed interesse. Si deve mettere in campo una coalizione politica forte, abbandonando il civismo che si è rivelato solamente uno specchietto per le allodole, che abbia come presupposto base una visione amministrativa e di governo completamente diversa rispetto quella attuale, in cui i problemi vanno affrontati con serietà e competenza, dove si programma, si analizzano le criticità e si parla con sincerità alla gente. Si devono mettere da parte i personalismi e si deve puntare sulla squadra, composta da persone serie e qualificate. Dobbiamo riavvicinare alla politica tante persone capaci e competenti che in questi anni si sono allontanate, perché non si è messo in campo un progetto serio e stimolante; ed è a questo che si deve ambire”.
-Lei è ottimista o pessimista guardando al futuro di questa città? “Sono sempre stato ottimista. Nino Naso, rappresenta solo una brutta parentesi nella storia politica ed amministrativa della nostra Città. La gente ha capito che serve competenza e serietà per governare Paternò, che la politica della pacca sulla spalla e di “abbissamu sta cosa” non funziona e non ha mai funzionato. Sono convinto che impostando un lavoro a medio e lungo termine, pianificando azioni di sviluppo concrete e lungimiranti, si possa uscire da questa crisi. È un’impresa difficile ma solo così riusciremo a far rinascere la speranza nei nostri concittadini e portare dei risultati che possano invertire la tendenza negativa che stiamo vivendo in questo momento”.
(articolo edito sul n. 5 Anno V di Gazzetta Rossazzurra del 7-3-2020)