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Mazzamuto, perchè?

Le indiscrezioni sono tante, le voci si rincorrono ed una presenza al “Massimino” rende ancora più strana tutta la vicenda, ed in tutto questo, sorge una domanda: Perchè? Ricapitoliamo: il Paternò la passata stagione, dopo una rimonta clamorosa, perde le ultime 4 partite in maniera sciagurata. Retrocede ai playout ed il Presidente Mazzamuto ai microfoni, dichiara che sin dal giorno dopo avrebbe lavorato per ritornare laddove si trovava. Passano i giorni, nel frattempo il Paternò presenta domanda di ripescaggio, e per certo sappiamo che in questa precisa fase estiva, c’è un gruppo di imprenditori che vuole rilevare la società, chiedendo però che Mazzamuto resti in sella, con una quota minoritaria, ma pur sempre rilevante. L’accordo non si perfeziona, più avanti si verrà a sapere che gli imprenditori, erano coloro i quali hanno poi rilevato la Reggina! Mazzamuto ingaggia l’allenatore Raciti, incarica Strianese di contattare i giocatori e dichiara più volte, tra cui durante la presentazione alla villa Comunale, che avrebbe lottato per la vittoria del campionato. Fin qui tutto ok, anche se nel frattempo vengono a galla dei limiti nella squadra, i risultati sono altalenanti, insomma, tutti capiscono che per tornare laddove si trovava, il Paternò ha bisogno di aggiungere qualche pedina. Nel frattempo è partita la campagna abbonamenti, gli sponsor hanno dato la loro disponibilità, insomma la macchina organizzativa è partita. In tutto questo ci aggiungiamo, che pian piano ci si rende conto che l’appeal di questa squadra è venuto meno, tanti tifosi non vengono più allo stadio, altri preferiscono recarsi a Catania, altri ancora cercano la scusa delle squadre di serie A, anche se nessuna delle blasonate, gioca più la domenica pomeriggio. Fatto sta, che Mazzamuto tutto d’un tratto, lascia trapelare, parole poi confermate dall’Amministratore Delegato Francesco Di Perna, durante la conferenza stampa di domenica scorsa, che gli impegni saranno rispettati fino a novembre! Mazzamuto nel frattempo non si presenta per la partita contro la Leonfortese (volutamente) e invece viene beccato lunedì in tribuna al “Massimino” per Catania-Foggia. Da premettere, che ognuno è libero di fare quello che vuole, e che non deve assolutamente giustificare ad alcun che, ma da Presidente della squadra del Paternò, non venire allo stadio per la partita in casa della tua squadra la domenica, per poi essere presente lunedì a Catania, lascia intendere tante cose. A questo punto, vorremmo capire: Perchè sta facendo così? Si è stancato? Non è contento del seguito di tifosi e politica? Si è stufato di Paternò? Oppure, la sua è una protesta, ma così facendo, non riusciamo a capire la finalità. Una cosa è certa, vorremmo intendere perchè ha lanciato la campagna abbonamenti, e cosa dirà a quei 4, 10, 15 che hanno sottoscritto la tessera? Ma soprattutto come potranno darti fiducia gli sponsor, che hanno creduto nel progetto e che adesso si sentono dire che gli impegni saranno rispettati fino a novembre? Ora, capiamo che Mazzamuto sarà scontento del poco pubblico, del poco interesse generale attorno a questa squadra, ma l’impegno va rispettato per tutta la stagione, in particolar modo, dopo aver detto che avrebbe allestito una squadra vincente. Non è giusto mollare adesso, non è giusto per chi ha creduto in lui, per chi ha sottoscritto l’abbonamento, per chi imperterrito viene allo stadio, per chi ha fatto lo sponsor e per chi lo ha sempre ritenuto un signore ed una brava persona. Peccato, perchè così facendo, si sta bruscamente offuscando, tutto quello che di bello ha fatto, tra vittorie, successi e in particolare un modello organizzativo da fare scuola a livello dilettantistico. Mazzamuto ripensaci, o quanto meno, mantieni gli impegni, fino a quando non ci sarà una valida alternativa e soprattutto goditi la tua squadra, anzichè quella degli altri!

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Vincenzo Anicito

Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia

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