Immediatamente dopo l’emergenza sanitaria è legittimamente doveroso parlare di crisi sociale ed economica per la quale subisce effetti negativi la serenità mentale dell’uomo in quanto individuo costituente la famiglia e lavoratore inserito nel tessuto delle relazioni sociali.
La crisi ha invaso la fascia socioeconomica fino a ieri immune, riducendo in estremo “confinamento” il motore produttivo della nostra città e di tutta l’Italia e tutto ciò rischia di dinventare irreversibile e permanente.
Il lockdown che l’Italia ha tentato di prendere a modello dalla Cina si è rivelato insufficiente ed inadeguato per la tutela della salute di tutti noi a causa di un attesa troppo lunga di attuazione delle misure, attesa che nel frattempo ha permesso l’esodo e la diffusione del contagio da nord a sud.
In questo complesso contesto i comuni rischiano il black out, per questo gli Amministratori locali sono chiamati a non perdere il lume della ragione e mettere in campo tutte le azioni necessarie ad affrontare la nascita di un nuovo fabbisogno economico che proviene da categorie sociali fino ad oggi autosufficienti.
I Sindaci hanno dimostrato carattere, capacità di risoluzione e determinazione nel proporre correttivi alle misure urgenti del Governo, per tale ragione è stata accolta la proposta dell’Anci e della Fondazione Ifel, organo fondamentale per la rappresentanza dei Sindaci italiani, che corregge la ripartizione delle somme per i singoli comuni non dividendoli in fasce di popolazione ma assegnando le somme con un criterio direttamente proporzionale alla cifra reale di abitanti e al disagio sociale già accertato derivante dalla differenza tra il reddito procapite di ciascun comune e il valore medio nazionale.
La nostra Città ha ricevuto 477.070,32 Euro destinato all’acquisto di buoni spesa per generi alimentari erogati con fondi della protezione civile con il Dpcm.
La nostra Amministrazione anticipando le misure emergenziali dell’ordinanza del dipartimento di protezione civile nazionale ha disposto dal proprio bilancio 10.000 euro per intervenire e supportare le famiglie con buoni spesa e buoni farmaci.
Abbiamo la consapevolezza che il nostro bilancio non è in grado di fronteggiare l’intero fabbisogno alimentare e le disposizioni urgenti dello stato e della regione siciliana risultano essenziali per aiutare i nostri cittadini, pertanto abbiamo già predisposto la variazione di bilancio, in deroga al testo unico degli enti locali consentito dal Decreto, iscrivendo alla somma di 477.000 euro finalizzati all’acquisto di beni alimentari l’aggiunta di 952.000 euro disposti dal Governo Siciliano.
Ritengo che sia necessario individuare dei criteri di accesso a tali fondi di solidarietà a soggetti bisognosi noti ai servizi sociali, ai titolari di partita iva, ai liberi professionisti o conduttori di attività commerciali oggi improduttive, ai percettori di reddito derivante da cassa integrazione insufficiente a garantire il sostentamento, senza perdere di vista le fasce storicamente deboli percettori di reddito o ammortizzatori sociali regionevolmente insufficienti.
Siamo consapevoli che il sostegno debba essere direttamente proporzionali al numero dei componenti familiari e alla presenza di soggetti deboli all’interno dello stesso.
Al di là di ogni ragionevole dubbio , abbiamo l’obbligo di essere pronti a pianificare da subito la programmazione economico finanziaria per disporre misure adeguate e a supporto della ripresa economica seppur graduale del tessuto produttivo, per fare ciò nell’immediato come previsto dal DL del 17 Marzo 2020 n.18 abbiamo bloccato gli atti di accertamento e controllo dei tributi e sospeso il pagamento della TARI ed altre imposte come quella sulla pubblicità e l’occupazione del suolo pubblico.
Dobbiamo pianificare un bilancio di previsione che contenga delle misure economiche per le categorie di produzione, non serve l’approvazione del bilancio per consentire di utilizzare gli aiuti della protezione civile e della Regione ma serve il bilancio per utilizzare strategie economiche a sostegno delle imprese e della parte produttiva, dunque ritengo che sia necessario, così come è successo per le variazioni di bilancio ,che l’organo esecutivo venga autorizzato in deroga al 174 e 175 del 267/00 a predisporre ed approvare lo strumenti finanziario in tempi sicuramente più snelli e congrui all’emergenza.
Oggi emerge una falla nel sistema democratico, figlia di una burocrazia pseudodemocratica che va risolta nell’immediato con misure urgenti.