Non si è fatta attendere la risposta dei Consiglieri Comunali, sollecitati dagli attacchi personali ricevuti durante la seduta dello scorso civico consesso. A tal proposito il consigliere Tuccio Paterno dichiara: “Alla luce dell’attacco personale subito da parte del sindaco Naso, durante la seduta consiliare di ieri desidero esprimere quanto segue.Ho sempre creduto che la politica fosse basata sul confronto, anche aspro, su temi, programmi e prospettive di crescita delle comunità. In questi tre anni di Consiglio Comunale, ho sempre cercato di dare il mio contributo. Forse, a differenza di altri, senza riflettori, con riserbo e senza protagonismi inutili. Ma capisco che da un sindaco, che vive solo di menzogne e sterile protagonismo, questo stile non solo non è apprezzato, ma forse neanche compreso. Ho cercato di dare il mio contributo sin dal primo momento, ma era impossibile contribuire ad un progetto inesistente. Mai una riunione sui temi ed i problemi della città, mai un momento di confronto sulle scelte da prendere. Si pretendeva solo obbedienza come se fossimo tutti debitori del capo dell’amministrazione. E per chi, come me, vive la politica come servizio per la comunità, tutto questo era inaccettabile. Sono sempre più orgoglioso della scelta che ho maturato, insieme a tanti amici e sostenitori, di passare all’opposizione. E lo sono ancora di più dopo aver assistito, anche da protagonista involontario, all’indecoroso spettacolo offerto dal sindaco durante il Consiglio Comunale di ieri. I suoi attacchi alla mia persona, basati solo su falsità, non avevano neanche un briciolo di contenuto politico. Erano solo il frutto della distorta convinzione, che si ha solo nei regimi, di mancato asservimento alle volontà del capo. Sono stato accusato di assenteismo durante votazioni importanti come i bilanci; nulla di più FALSO. Fermo restando che le assenze non vanno giustificate al sindaco, la mia presenza non è mai mancata quando ho ritenuto che fosse utile e necessaria. Ma chi non ha argomenti riesce a difendersi solo mettendo in piedi la macchina del fango ed in questo gioco al massacro, il sindaco ed i suoi accoliti, sono bravissimi. Io sono stato eletto con voti di persone libere, che hanno creduto in me e per questo non devo assolutamente ringraziare nessuno se non loro; è a loro che devo rendere conto ed ai miei concittadini, che mi onoro di rappresentare”.
Prosegue il Movimento 5 Stelle: “Con questa nota il MoVimento 5 stelle di Paternò intende rendere partecipe la cittadinanza dell’ennessimo atto offensivo nei confronti di una comunità da parte di un Sindaco che invece di fare un “mea culpa” continua ad affosare una città”.
“Prendiamo atto che ieri sera la nostra mozione di sfiducia non sia passata – afferma il gruppo consiliare pentastellato – ma non è stata una “sconfitta” del M5S o di dieci consiglieri comunali di opposizione ma una grandissima occasione persa per questa città costretta a rimanere ostaggio dell’improvvisazione amministrativa. Ieri è venuta a mancare la coerenza da parte di chi critica l’attuale amministrazione da tre anni e il rispetto istituzionale nei confronti dell’assise civica da parte del primo cittadino, anche grazie alla ridicola imparzialità del Presidente del Consiglio Comunale, ma a questi atteggiamenti sfortunatamente ci siamo già abituati.
Alle nostre criticità sollevate sull’operato della Giunta Comunale (PRG, tombe di famiglia, anticipazioni di cassa, addizionale IRPEF, ESA, cda dell’AMA, randagismo, bilanci critici, impianti sportivi, ospedale etc)- continuano i tre consiglieri comunali – è stata raccontata l’ennesima favola di una Paternò che non esiste, di una città ormai invivibile e nella quale è inutile nascondere la polvere sotto il tappeto o rimpiersi la bocca di parole d’amore perché così facendo non si potranno mai trovare le giuste soluzioni alle problematiche che attanagliano la nostra città.
Il M5S è stato eletto per rappresentare la comunità all’interno dell’assise civica – concludono Martina Ardizzone, Claudia Flammia e Marco Gresta – e questo continueremo a fare senza mollare un millimetro perché, anche se inutile ribadire questo concetto, siamo paternesi ed è nostra intenzione migliorare il luogo dove viviamo”.
Proseguono i movimenti di Città Futura, Europa Verde, Paternò al Centro e Articolo uno: “Il processo del martedì”.
“Ieri sera, sino a notte fonda, abbiamo assistito da cittadini ad una messa in scena che avrebbe fatto impallidire di vergogna persino il compianto Aldo Biscardi, per quanto aspri e irrispettosi di un dialogo civile erano i toni. Quanto accaduto, sotto l’occhio vigile delle emittenti televisive, offende i tanti cittadinj che hanno ass istito, attoniti, al duello rusticano andato in scena a Palazzo Alessi. Senza entrare nel merito delle questioni inerenti alla discussa mozione, che a questo punto lasciano il tempo che trovano, affermiamo con forza il principio secondo cui la forma è anche sostanza. Nello specifico, ieri sera, è stato consentito al Sindaco di offendere, denigrare e insultare i consiglieri comunali uno per uno, puntando il dito, tal volla con fare intimidatorio, nello sconcerto dei tanti e nell’indifferenza di un Presidente dell ‘assise civica che si è confermato, ancora una volta, per quello che è: il Presidente di una parte consiliare, incapace di garantire l’ordine dei lavori, il decoro dell’Istituzione e la rappresentanza del Consiglio nella sua interezza. Ci preme sottolineare che, in un quadro del genere, le ragioni di ordine politico e amministrativo, di per sé centrali in una mozione di sfiducia, passano in secondo piano. Nel momento in cui un Sindaco, in un delirio di onnipotenza e megalomania, si permette di insultare i rappresentanti eletti dal popolo, per di più nell’aula di rappresentanza, in diretta televisiva e sotto il bene placito di chi dovrebbe garantire l’imparzialità dell ‘assemblea consiliare, è in pericolo la stessa tenuta democratica delle istituzioni. Spiace altresl, proprio per le ragioni anzidette, avere assistito ali ‘ ignavia di quei consiglieri che hanno preferito non decidere e continuare a vivacchiare, astenendosi o non presentandosi in Consiglio. Di fronte a tutto ciò non vi è colore politico, è solo questione di dignità e buon senso. Paternò merita di essere rappresentata in ben altro modo”.
Infine conclude il Consigliere Guido Condorelli, che tacciato di dire “minchiate” e di stare zitto invita il sindaco a recarsi in Kazakistan, dato che lì, a quanto ne sa, ha diversi amici….