
Sembrerebbe di trovarci davanti l’ennesimo atto di una tragedia shakesperiana, ma più che altro ci accorgiamo di essere di fronte ad una brillante esibizione meroliana, in cui tutto sembra scritto o quasi. Parliamo naturalmente del teatrino inscenato a Palazzo Alessi, dove il Consiglio Comunale ha espresso un verdetto lapalissiano, così evidente, da essere intravisto anche da chi ha i cosiddetti prosciutti agli occhi: l’amministrazione comunale non ha più la maggioranza! A dire la verità non è una novità, se la matematica non è un’opinione, le ultime operazioni di campagna acquisti, non sono state effettuate per il presente, bensì per l’imminente campagna elettorale, quindi diciamo che era abbastanza prevedibile che si sarebbe arrivati a questo punto. Lasciamo da parte gli aspetti folkloristici di tutta questa vicenda, con tanto di catene, insulti e proteste ed invece concentriamoci sulle motivazioni che hanno indotto l’opposizione ad agire in questa maniera così decisa. La domanda che si pongono in tanti è sempre la stessa: “Ma come ha fatto a perdere la maggioranza?”. Quesito che trova delle risposte nel giro di pochi secondi, basta farsi un giro per Paternò, ascoltare qualche intervista, entrare nello specifico della politica e capire, che a questa situazione ci ha portati la mancanza di dialogo, a cui si è aggiunta l’aggravante dell’insulto. Capisco, che non tutte le ciambelle vengono col buco, così come è abbastanza chiaro, che un politico che lavori per la città, avrebbe messo in pratica una serie di incontri per alleggerire le diverse posizioni, stemperando i toni e non aizzandoli… Il che si tramuta con una risposta semplicissima: “Se ha i numeri, che se lo votino!”. Ma i numeri che fine hanno fatto? Si sono sciolti come neve al sole, perchè frutto di scelte politiche alquanto rivedibili. Addossare le colpe agli altri è troppo facile, per cui ci chiediamo, perchè tanto clamore, quanto tutto questo era preventivato? La sensazione è che ci troviamo dinnanzi l’ennesima trovata da campagna elettorale anticipata, che solo quattro sprovveduti non possono capire, per il resto, chi ama veramente questa città, cerca il dialogo e non lo scontro e continuando di questo passo, non si arriverà da nessuna parte… Le catene utilizzatele per fare arrivare soldi a Paternò, per riportare il punto nascite, per rilanciare tutto il comparto economico o per ridare dignità a questa città, la quale è diventata solo il fantasma di se stessa!