Poco più di tre anni. Tanto il tempo trascorso da quando l’allora presidente della Regione siciliana, oggi Ministro, Nello Musumeci, ha annunciato lo stanziamento di oltre 1 milione di euro per il recupero e valorizzazione delle salinelle di Paternò. Impegno mantenuto.
L’ufficio Urega, su disposizione della Soprintendenza ai beni culturali di Catania che ha seguito l’intero iter, ha appaltato i lavori per l’esecuzione del progetto di rinaturalizzazione dell’area denominata “sistema delle salinelle del monte Etna – Area 1 salinelle dei Cappuccini”.
Gli interventi sono stati affidati dalla commissione esaminatrice alla ditta “Porto Costruzioni”, di Piedimonte Etneo, che ha offerto un ribasso di oltre il 30%. Rispetto ai circa 930 mila euro a disposizione, l’intervento è stato assegnato per un importo di circa 670 mila euro complessivi.
Ora non resta che attendere il via ai lavori che dovrebbe arrivare, intoppi permettendo, in brevissimo tempo.
«Per le salinelle di Paternò, dopo decenni, è il primo vero intervento compiuto per il recupero e la valorizzazione del geosito ambientale di interesse mondiale – ha affermato il deputato nazionale, Francesco Ciancitto -. Un grazie va innanzitutto all’attuale Ministro Nello Musumeci che nel novembre del 2019, nella veste di presidente della Regione, nel corso di una sua visita a Paternò, ha annunciato lo stanziamento delle somme necessarie per dare un nuovo volto all’intera zona che oggi versa in condizioni di degrado.»
Per il sito caratterizzato da un fenomeno di vulcanismo secondario, unico nel suo genere, è pronta a scriversi una nuova pagina.
Grande soddisfazione l’ha espressa anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno che evidenzia il determinante impegno del Ministro Musumeci, per aver permesso di dare un nuovo corso al futuro delle salinelle.
Intanto resta grande l’attenzione da parte di studiosi e ricercatori, con in testa l’Ingv (Istituto di geofisica e vulcanologia) visto la costante attività che qui si registra, con continue azioni di monitoraggio del fenomeno. Dopo un periodo protrattosi per numerosi mesi, nel corso del 2022, con la formazione di più vulcanetti, anche di grandi dimensioni, in quest’inizio del 2023 l’attività si è considerevolmente ridotta.
Gli interventi di recupero permetteranno di far diventare l’area un punto di riferimento in ambito nazionale per quanti amano un contatto diretto con la natura, inserendo nel circuito anche gli altri due geositi delle salinelle, quelle del fiume e le salinelle di San Biagio, in territorio di Belpasso.