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Presentato il libro “Ultras”
La parola “Ultras” secondo le metodologie moderne di comunicazione è spesso associata a degli episodi di violenza, soprattutto in ambito calcistico, tanto da essere diventato uno stereotipo. Nella realtà dei fatti, invece non è sempre così! Sebastien Louis, docente di storia contemporanea e già prima fila ultras di una frangia di tifosi dell’Olympique Marsiglia, ha presentato alla biblioteca comunale di Paternò, un libro interessantissimo, in cui questo stereotipo viene smentito con i fatti. Facendo un breve, ma significativo excursus storico, Louis ha infatti descritto la nascita dei movimenti organizzati in Italia e nel Mondo, soffermandosi sul fenomeno italiano, nato a metà degli anni ’70, in un clima, dove ultra voleva significare appartenere alla politica di destra o di sinistra, e che qui semplicemente significava appartenere ad una tifoseria, indipendentemente dalla fede politica. Non sono mancati gli episodi di violenza, ne tantomeno un codice di autoregolamentazione degli ultras, ma le disposizioni governative, hanno evidenziato il problema, anzichè risolverlo. Tanto per fare un esempio, citato dall’autore, oggi si rischia il Daspo per l’accensione di un fumogeno… “Ho conosciuto Paternò in un freddo pomeriggio di mercoledì a dicembre, in quell’occasione sono venuto a vedere la partita allo stadio e sono rimasto folgorato in positivo, dalla presenza di 500 tifosi, che nonostante la giornata feriale, il freddo e l’orario (erano le 14:30), erano allo stadio per tifare la propria squadra, non fermandosi nemmeno un secondo, in tutti e 90 minuti. Questo è il bello del calcio, questa è passione pura e non quello che ci fanno vedere in tv. E da quel momento, ho amato Paternò”. L’autore, ha quindi invece evidenziato come il modello italiano sia molto seguito nel mondo, suscitando particolare effetto, la visione di un filmato di una partita del campionato di serie B indonesiano, dove gli ultras della squadra locale, tifano in italiano! Una descrizione ed un racconto, che è filato benissimo, anche grazie al forbito italiano esibito da Sebastien Louis, in cui particolari sono state anche le domande poste da Anthony Distefano, Vincenzo Anicito e Maria Grazia Pannitteri, in cui si è potuto capire il punto di vista, sempre pacato e propositivo esibito dall’autore. La serata, organizzata dalla Curva Sud del Paternò, ha visto anche la presenza di tanti tifosi e curiosi, che in un luogo di cultura, come la biblioteca, hanno portato un messaggio di grande semplicità e di attaccamento alla propria città.