
Ricordate Alessio Virgillito? Ne avevamo perso le tracce, ma per chi non lo sapesse nella stagione 2010-2011, questo signore si presentò a Paternò millantando una parentela con il benefattore Michelangelo Virgillito, nonché una presunta disponibilità economica, derivante dalla gestione di alcuni alberghi, per fare calcio nella nostra città, rilevando la società. Ebbene, dopo una serie di sotterfugi, traffichi di ogni genere ed una gestione fallimentare della società che durò appena qualche mese, Virgillito tornò da dove era venuto, rivelando che tutta la sua storia, era frutto della sua fantasia, nonchè tutto un marchingegno per ottenere finanziamenti da parte del Comune in cambio della gestione della squadra di calcio, con il risultato che la squadra, così come a Paternò fallì miseramente e fu esclusa dal campionato, cosa che qualche anno dopo ripeté anche a Lentini. Storia vecchia, ma era doveroso, fare un incipit su questo soggetto! Andando alla cronaca: i carabinieri di Misterbianco, per estorsione continuata, hanno arrestato il 35enne Alessio Virgillito, pregiudicato di Motta Sant’Anastasia. I militari hanno ricevuto la richiesta d’aiuto del gestore di un Caf, il quale ha raccontato loro d’essere già stato anche precedentemente vittima dell’odioso reato e che, purtroppo, l’autore del reato stava ulteriormente reiterando le violente richieste estorsive. Hanno così raccolto la denuncia della vittima che, nelle sue dichiarazioni, ha raccontato che nel gennaio dello scorso anno aveva assistito il Virgillito nell’iter burocratico per la richiesta del cosiddetto “reddito di cittadinanza”, poi concessogli e percepito. Ma l’efficienza lavorativa della vittima deve probabilmente aver impressionato il malvivente se una decina di mesi dopo, in particolare nello scorso mese di novembre, quest’ultimo lo ha nuovamente interpellato pretendendo stavolta, in maniera molto “energica” e con modalità inequivocabili, i soldi di cui egli era in possesso in quel momento, necessari a suo dire per aiutare un amico in difficoltà economiche per essere stato da poco scarcerato. La vittima, intuito il guaio in cui era finita, ha preferito soprassedere ed in quell’occasione gli ha consegnato i soldi contenuti nel suo portafoglio, 620 euro, nella speranza che tutto avesse fine in quel momento. Speranza vana infatti, dopo circa due mesi ed esattamente negli ultimi giorni del mese di gennaio scorso, Virgillito si è ripresentato alla vittima addebitandogli la causa della presunta cessata erogazione del reddito di cittadinanza e, mentre ingenuamente il malcapitato stava apprestandosi a controllare al computer la regolarità della pratica, l’estortore lo ha colpito con un violentissimo pugno in pieno volto facendolo stramazzare a terra. Nei giorni successivi l’estortore, anche tramite WhatsApp, ha ribadito al malcapitato con modi consoni al tipo di reato la richiesta di ulteriori 500 euro tanto che quest’ultimo, posto di fronte all’impossibilità di soddisfarle, si è rivolto ai carabinieri per porre fine alla brutta storia. I militari hanno pertanto teso la trappola al malvivente che si è effettivamente presentato nell’ufficio della vittima, ricevendo da quest’ultima 10 bancone da 50 euro che immediatamente dopo, appena fuoriuscito e gongolante per il facile colpo appena andato a segno, ha avuto l’inaspettato regalo delle manette che gli sono state messe ai polsi dai carabinieri. L’arrestato è stato condotto nel carcere catanese di piazza Lanza, dove rimarrà in stato di detenzione come disposto dal Gip nell’udienza di convalida dell’arresto.
