Le ipotesi sono due: issare bandiera bianca ed arrendersi ai vandali, oppure iniziare una seria campagna di repressione contro questa sottospecie del genere umano! Sì, non possiamo definire, umani, gli autori dell’ennesimo scempio contro la collettività paternese, come la distruzione della stele, posta in piazza Santa Barbara, raffigurante San Giovanni Paolo II. Vorremo semplicemente capire le motivazioni che portano a questo gesto, ma oltre all’irresponsabilità, all’ignoranza e alla mancanza di senso civico, non troviamo nulla, se non la rassegnazione di vivere in una città, abitata da animali e non da gente normale. La stele in pietra lavica ceramizzata, montata su un blocco di basalto, era stata donata alla città dalla locale sezione della Fratres (presieduta da Pippo Faraci) il 17 settembre 2011, e raffigurava il Santo Padre non solo in segno della propria devozione, ma anche per essere stato il primo pontefice a sostenere la donazione. Adesso speriamo che gli autori del gesto siano identificati, e che la stele ritorni a nuova vita.
Vincenzo Anicito
Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia
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