E’ chiaro che la notizia di oggi degli arresti domiciliari del Presidente del Consiglio Comunale di Paternò, dott. Filippo Sambataro, ha suscitato un terremoto politico nella città ed in seno alla maggioranza, di cui lo stesso presidente fa parte. Fermo restando, che una notizia del genere non fa piacere a nessuno, siamo sicuri che Sambataro sarà in grado di dimostrare la sua estraneità ai fatti davanti alle autorità competenti. Ma la domanda sorge spontanea, è lecito dimettersi dalla carica che occupa? Nel rispetto della 2° carica del Comune di Paternò, del Civico Consesso che rappresenta e di tutta la città di Paternò, appare come un segno di grande civiltà, fare un passo indietro rispetto al ruolo occupato, seppur mantenendo la carica di consigliere Comunale eletto. Una volta compiuto questo gesto, il Comune lavorerebbe con una maggiore tranquillità, così come il Consiglio, mentre lo stesso Sambataro avrebbe la possibilità di difendersi davanti le sedi opportuni. E’ infatti indubbio chiarire che gli arresti domiciliari di Sambataro non hanno nulla a che fare con la sua attività politica, ma ricadono nella sua sfera personale e lavorativa, ma di conseguenza hanno una rilevanza, perchè il presidente è stato uno dei maggiori fautori della sindacatura Naso, nonchè uno dei più stretti collaboratori, ecco perchè crediamo sia opportuno intraprendere un discorso di collaborazione con tutti, mentre ribadiamo che auguriamo al dott. Sambataro di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti.
Vincenzo Anicito
Esteta, curioso, intrigante, riflessivo, odia gli stereotipi, ama Paternò e il Paternò calcio, il paesaggio al tramonto, il mare d'estate dopo le 19:00 e dormire con il rumore della pioggia
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